L'Italia che non avrei mai voluto vedere
Cari amici,
fin dal 13 maggio 2001 — giorno in cui vinse lo schieramento di centro-destra e l'Italia tornò a somigliare ad un Regno malato — è ormai lontano, sono passati molti giorni da quella luttuosa data, ciononostante il mio inguaribile ottimismo mi spinse incessantemente, ogni giorno, a ricercare utopisticamente le azioni positive che il governo Berlusconi avrebbe dovuto compiere. Cercai e ricercai ancora, con maniacale insistenza... Purtroppo non riuscii mai a trovarne nemmeno mezza, non ce ne furono, il miracolo italiano tanto urlato durante la campagna elettorale in tutti gli schermi dopo alcuni mesi spirò, e insieme a lui tutte le illusioni spacciate per opere e operazioni realizzabili. Il sogno dei molti svanì, abdicò, e passivamente si consentì ai pochissimi di alimentare il proprio tornaconto ai danni dei molti. Le migliorie proclamate con ubriacante insistenza si alienarono, la realtà si impose ineluttabilmente e frantumò l'abbaglio televisivo con cui molti ingenui avevano nutrito le proprie speranze.
La realtà del Governo Berlusconi mostrò presto il suo vero volto, le tensioni sociali aumentarono, l'autoritarismo stazionò saldamente e l'odio per lo stato di diritto fu sempre più evidente. La stessa democrazia fu in pericolo in molte occasioni, la sistematica ostilità per l'autonomia delle istituzioni si manifestò palesemente e la magistratura subì attacchi senza precedenti storici. Il razzismo si acutizzò, i diritti dei lavoratori si deteriorarono, la precarietà aumentò, le coppie che al matrimonio religioso preferirono la libera convivenza subirono pressioni inaccettabili. L'imposizione fiscale non calò affatto, anzi... e le grandi opere annunciate con tripudio a porta a porta sonnecchiarono tutta la legislatura in sala d'attesa. Molti provvedimenti realizzati giovarono soltanto ai ceti benestanti e garantirono l'impunità a chi aveva grane con la giustizia. L'incredibile concentrazione di potere mediatico intorno agli interessi dell'uno venne follemente giustificata e addirittura accresciuta.
La riforma scolastica fu a dir poco invereconda poiché mirò spudoratamente ad una istruzione di qualità destinata ai pochi, relegando perennemente i molti dei ceti medio-bassi all'amaro destino di subalterni. Nessuno abbe mai il il coraggio di far cadere la maschera! Dietro le nobili intenzioni pubblicizzate dai sorridenti faccioni borghesi, ci furono soltanto due proccupazioni: conservare i privilegi e tenere ben distinte le classi sociali.
Incurante di ciò il nostro onorevole capitalista, arbitro unico dell'informazione, perseverò nella sua collaudata e vincente strategia: reiterare promesse, ripetere ossessivamente, per migliaia di volte, slogan, concetti illusori e luoghi comuni....
Ed ancora oggi tutto questo è attuale... Ma siamo nel 2009, ecco la differenza!!!
Più d'uno ci cascò, credette (e crede ancora) alle corbellerie di Berlusconi & soci, che troppi ancor'oggi definiscono “eccezionale comunicatore” ma che nella realtà è soltanto un pericoloso illusionista che agli occhi dell'illuso sa apparire straordinariamente sincero.....