Ed è così
che la sera giunge
e la notte pure,
portando la solitudine con sè, per me.
Come un pugnale,
la notte mi trafigge il cuore,
ormai inerme
nel reagire.
Attendo,
con vane speranze,
che una flebile fiamma
possa ancora scaldarmi il cuore.
Nell'attesa dell'oblio,
in attesa del fuoco riarso,
in attesa dei sogni realizzarsi,
precipito tumultuosa in questa notte.
Notti ormai eterne,
senza fine alcuna,
fanno si che nulla sia più triste che restare soli
per chi ama con immensità.
Ora,
in questa notte fredda,
avrò la forza di continuare
ancora?
[Cavallo Debora]
[Modificato da Bebachia 24/04/2011 00:04]